Malattie cardiovascolari: verità scientifiche oltre i falsi miti
Le malattie cardiovascolari rappresentano da anni la principale causa di morte nel mondo, eppure attorno a queste patologie circolano ancora numerose credenze errate che rischiano di ritardare la diagnosi, minimizzare i sintomi e ostacolare la prevenzione. Molte persone tendono a sottovalutare i segnali iniziali o a credere che i problemi di cuore colpiscano solo soggetti anziani o di sesso maschile. Questi stereotipi, spesso alimentati da una comunicazione imprecisa o da informazioni non aggiornate, possono avere conseguenze gravi sulla salute pubblica e individuale.
Come riportato da Medical News Today in un approfondimento, alcuni tra i miti più diffusi — come “le malattie cardiache colpiscono solo gli uomini” o “i sintomi dell’infarto sono sempre gli stessi” — sono scientificamente infondati, ma ancora profondamente radicati. La realtà clinica è molto più complessa: le malattie cardiovascolari colpiscono anche le donne, spesso con sintomi atipici, e non sono una prerogativa della terza età. La prevenzione, inoltre, non si limita alla pressione arteriosa o al colesterolo, ma richiede un monitoraggio integrato dei fattori di rischio, inclusi stile di vita, alimentazione, stress e predisposizione genetica.
In questo articolo analizzeremo i falsi miti più comuni sulle patologie cardiache, confrontandoli con le evidenze scientifiche più recenti, e vedremo come strumenti di telemedicina come Tholomeus® possano offrire una risposta concreta per il monitoraggio e la prevenzione personalizzata.
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Mito #1 – Le malattie cardiache colpiscono solo gli uomini
Uno dei più persistenti e pericolosi miti in ambito cardiologico è che le malattie cardiovascolari siano una patologia prevalentemente maschile. Questo equivoco ha portato per anni a una sottovalutazione del rischio cardiovascolare nella popolazione femminile, con gravi ritardi nella diagnosi e nella gestione clinica. La realtà, invece, è ben diversa.
Come evidenziato da Medical News Today, le malattie cardiache sono la prima causa di morte anche tra le donne, superando di gran lunga patologie come il cancro al seno. Eppure, molte donne non sono consapevoli di questo rischio, e spesso neppure i professionisti sanitari danno il giusto peso ai segnali d’allarme nelle pazienti di sesso femminile, soprattutto se giovani.
Un altro aspetto critico è che i sintomi dell’infarto possono essere diversi nelle donne rispetto agli uomini. Mentre negli uomini il dolore toracico è spesso il sintomo principale, nelle donne è più frequente una sintomatologia “silenziosa” o atipica: affaticamento estremo, nausea, mal di schiena, ansia improvvisa, sudorazione fredda. Questo contribuisce ulteriormente a una diagnosi tardiva.
Sfidare questo mito significa promuovere una cultura della prevenzione equa e inclusiva, fondata su dati clinici, non su stereotipi. Il monitoraggio regolare dei parametri cardiovascolari — come pressione, frequenza cardiaca, colesterolo e stile di vita — dovrebbe essere una priorità per ogni donna, soprattutto dopo i 40 anni o in presenza di fattori di rischio familiari.
Biotechmed mette a disposizione strumenti di prevenzione avanzati. Con l’app Tholomeus®, puoi monitorare i tuoi parametri ovunque ti trovi e condividere i dati in tempo reale con il tuo medico.
Mito #2 – Se non ho sintomi, il mio cuore è sano
Un altro mito largamente diffuso e pericoloso è credere che l’assenza di sintomi equivalga a un cuore sano. In realtà, molte malattie cardiovascolari si sviluppano in modo silenzioso e asintomatico per anni, fino a manifestarsi improvvisamente con eventi acuti come infarto miocardico o ictus. Questa falsa sicurezza porta molte persone a trascurare controlli periodici e a non monitorare i fattori di rischio modificabili, favorendo così la progressione nascosta della patologia.
Come riportato da Medical News Today, le patologie cardiovascolari possono essere “clinicamente silenti” anche in presenza di danni significativi ai vasi sanguigni. L’ipertensione arteriosa, ad esempio, è spesso definita il “killer silenzioso” proprio perché può danneggiare cuore, cervello e reni senza causare sintomi evidenti. Allo stesso modo, livelli elevati di colesterolo LDL o la presenza di placche aterosclerotiche non sempre si accompagnano a segni clinici rilevabili senza esami specifici.
Affidarsi solo alla percezione soggettiva del proprio stato di salute è un errore. È fondamentale adottare un approccio preventivo basato su screening regolari, stile di vita controllato e monitoraggio continuo dei parametri fisiologici. Anche soggetti giovani o apparentemente sani possono sviluppare alterazioni cardiovascolari, soprattutto in presenza di stress cronico, dieta squilibrata, sedentarietà o predisposizione genetica.
Il concetto chiave è che la prevenzione agisce prima che la malattia si manifesti, e la tecnologia oggi ci offre strumenti potenti per intercettare segnali deboli e intervenire tempestivamente.
Con Tholomeus®, il servizio di telemedicina firmato Biotechmed, puoi monitorare quotidianamente pressione arteriosa, battito cardiaco, glicemia e altri parametri fondamentali, direttamente da casa.
Mito #3 – Solo le persone anziane devono preoccuparsi
L’idea che le malattie cardiovascolari siano un problema esclusivo della terza età è profondamente errata. Sebbene l’incidenza aumenti con l’età, i fattori di rischio cominciano ad accumularsi molto prima, spesso già in età giovanile o durante l’adolescenza. Aterosclerosi, ipertensione, dislipidemie e infiammazione cronica di basso grado possono progredire silenziosamente per decenni, preparandosi a manifestarsi con eventi acuti come infarti o ictus in individui ancora nel pieno della loro vita lavorativa.
Secondo l’approfondimento pubblicato da Medical News Today, l’età media dei primi eventi cardiovascolari gravi sta diminuendo, complice uno stile di vita sempre più sedentario, alimentazione ipercalorica, stress costante e uso di sostanze dannose come tabacco e alcol. Negli Stati Uniti, ad esempio, si registra un incremento di infarti tra i 30 e i 50 anni, fascia anagrafica un tempo considerata “protetta”. Lo stesso trend è osservabile in Europa, Italia inclusa.
Anche il concetto di “giovane e apparentemente in salute” va ridiscusso. Molti soggetti non presentano sintomi, ma hanno valori alterati di pressione, colesterolo o glicemia già da tempo. È quindi fondamentale iniziare il monitoraggio già in giovane età, soprattutto se si hanno familiarità per malattie cardiovascolari, diabete o ipertensione.
Adottare strategie di prevenzione precoce permette non solo di evitare malattie gravi, ma di migliorare significativamente la qualità e la durata della vita.
Biotechmed promuove la prevenzione cardiovascolare a tutte le età, con soluzioni accessibili e scientificamente validate. Con l’app Tholomeus®, anche i più giovani possono tenere sotto controllo i propri parametri e ricevere un supporto medico qualificato in tempo reale.
Mito #4 – I sintomi dell’infarto sono sempre gli stessi
Quando si pensa a un infarto, l’immagine più comune è quella di un uomo che si accascia al suolo stringendosi il petto. Sebbene il dolore toracico oppressivo sia un sintomo classico, non è affatto l’unico, né sempre il più evidente. I sintomi dell’infarto possono variare notevolmente da persona a persona, e spesso differiscono in base al sesso, all’età e ad altri fattori individuali. Questo mito è particolarmente pericoloso perché porta molte persone, soprattutto donne, a non riconoscere in tempo i segnali di un evento cardiaco in corso.
Come evidenziato da Medical News Today, le donne sono più inclini a manifestare sintomi atipici, come nausea, vertigini, dolore alla mandibola o alla schiena, affaticamento estremo, sudorazione fredda o una sensazione di ansia improvvisa. In molti casi, queste manifestazioni non vengono collegate a un problema cardiaco, portando a diagnosi tardive e a un aumento del rischio di complicanze gravi.
Anche negli uomini, soprattutto giovani, l’infarto può presentarsi in modo diverso dal classico “dolore toracico schiacciante”. Un malessere vago, una sensazione di oppressione o un semplice affanno possono essere segnali da non sottovalutare. È quindi essenziale diffondere una cultura clinica più precisa e aggiornata, basata sulla conoscenza delle variabilità sintomatologiche.
In questo scenario, la telemedicina può svolgere un ruolo chiave, permettendo di monitorare i segni vitali e confrontarli rapidamente con uno specialista in caso di sintomi sospetti. Un’azione rapida può fare la differenza tra una gestione efficace e un esito grave.
Non aspettare un sintomo “da manuale”: con Tholomeus®, puoi registrare i tuoi parametri in tempo reale e ricevere un consulto medico immediato in caso di anomalie. Contattaci per sapere come attivare il servizio di telecardiologia Biotechmed, ovunque ti trovi.
Mito #5 – Se ho il colesterolo alto, avrò sicuramente un infarto
Il colesterolo alto è indubbiamente uno dei principali fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, ma non è l’unico né basta da solo a determinare l’insorgenza di un infarto. Credere che “colesterolo alto = infarto assicurato” è una semplificazione pericolosa, che rischia di distorcere la percezione del rischio reale. Al contrario, la salute cardiovascolare dipende da un insieme di fattori che agiscono in modo sinergico: pressione arteriosa, glicemia, peso corporeo, fumo, attività fisica, dieta, stress e predisposizione genetica.
Ci sono persone con colesterolo alto che non sviluppano mai eventi cardiaci, così come soggetti con valori normali che subiscono infarti. Questo accade perché il colesterolo è solo una parte dell’equazione. Conta molto anche la qualità delle lipoproteine (HDL vs LDL), la presenza di infiammazione sistemica, il livello di trigliceridi e la funzionalità endoteliale. Per esempio, un soggetto con LDL elevato ma uno stile di vita impeccabile, pressione controllata e nessun altro fattore di rischio, ha un profilo di rischio inferiore rispetto a una persona sedentaria, fumatore e ipertesa con valori nella norma.
È quindi fondamentale passare da una visione “numerica” a una visione multifattoriale e dinamica, basata su un monitoraggio continuo e personalizzato. La prevenzione cardiovascolare oggi si fonda su algoritmi di rischio che integrano tutti questi parametri per offrire un quadro più realistico e clinicamente utile.
Biotechmed, attraverso l’app Tholomeus®, consente di monitorare simultaneamente pressione arteriosa, profilo lipidico, peso e frequenza cardiaca, con un approccio integrato alla prevenzione.
Il ruolo della prevenzione e del monitoraggio regolare
Nel campo delle malattie cardiovascolari, la prevenzione è l’arma più efficace. La maggior parte degli infarti, ictus e complicanze cardiache gravi potrebbe essere evitata con una corretta identificazione dei fattori di rischio, uno stile di vita adeguato e un monitoraggio costante dei parametri fisiologici. Tuttavia, troppe persone si affidano ancora a controlli occasionali, spesso solo in presenza di sintomi, perdendo l’opportunità di intervenire precocemente quando il rischio è ancora reversibile.
Oggi, la prevenzione cardiovascolare non può più prescindere da un approccio sistemico. Come sottolineato anche da Medical News Today, il cuore non si ammala mai da solo: ipertensione, dislipidemie, insulino-resistenza, infiammazione cronica e sedentarietà sono tasselli di un puzzle interconnesso. Agire su uno solo di questi aspetti è spesso insufficiente. Occorre invece monitorare regolarmente tutti i parametri, integrandoli in un’analisi complessiva del profilo di rischio.
In quest’ottica, la tecnologia è diventata un alleato irrinunciabile. Strumenti di telemedicina e app di monitoraggio permettono oggi di rilevare in tempo reale valori come pressione arteriosa, frequenza cardiaca, peso corporeo, glicemia e livelli lipidici, rendendo la prevenzione più accessibile, personalizzata e continua. Questo consente al medico di avere un quadro aggiornato e intervenire tempestivamente, anche a distanza.
Il monitoraggio non è solo una questione tecnica: è un gesto di responsabilità verso se stessi e verso la propria qualità di vita.
Con Biotechmed e Tholomeus®, puoi costruire una routine di prevenzione cardiovascolare direttamente da casa.
Oltre i miti: una nuova cultura della salute del cuore
Le malattie cardiovascolari non sono solo una questione clinica, ma anche culturale. Troppe persone vivono ancora sotto l’influenza di miti e credenze errate che ne minano la consapevolezza, ritardano la diagnosi e indeboliscono l’efficacia della prevenzione. Come abbiamo visto, non è vero che queste patologie colpiscono solo gli uomini o le persone anziane, né che il cuore malato si manifesti sempre con segnali evidenti. È altresì falso pensare che un solo parametro — come il colesterolo — sia sufficiente a definire il rischio cardiovascolare.
Quello che serve è un cambio di paradigma. La salute del cuore deve diventare una priorità quotidiana, non un tema da affrontare solo quando compaiono i sintomi. Questo significa costruire una cultura basata su informazione affidabile, monitoraggio regolare e collaborazione attiva con i professionisti della salute. In questo processo, la tecnologia offre oggi possibilità concrete: grazie alla telemedicina, chiunque può accedere a strumenti di prevenzione avanzati, personalizzati e fruibili da remoto.
Biotechmed, con l’App Tholomeus®, offre una risposta concreta a questa nuova esigenza. Non solo consente il controllo continuativo dei parametri vitali, ma promuove anche una maggiore responsabilizzazione delle persone verso il proprio benessere cardiovascolare, riducendo gli ostacoli logistici e semplificando l’interazione medico-paziente.
Smascherare i falsi miti è il primo passo. Il secondo è agire. Il cuore non aspetta: più il monitoraggio è precoce e regolare, maggiori sono le possibilità di prevenire eventi gravi e vivere più a lungo e in salute.
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